Al via la rubrica #NOIsiamoANASTE con l’obiettivo di dare spazio e voce alle strutture associate che hanno scelto di essere parte di una comunità di cura che cresce costantemente.
Ogni associata presenterà caratteristiche e unicità dei servizi offerti attraverso un’intervista, descrivendo il proprio lavoro e la filosofia su cui basa le attività di accoglienza, di assistenza e di cura.
Inizia così un viaggio attraverso le competenze multidisciplinari ma anche sull’importanza di avere un approccio relazionale umano ed empatico con i più fragili.
Attraverso questa rubrica avremo modo di conoscere meglio le strutture della terza età in Emilia-Romagna – tra cui RSA, CRA, Case di riposo, Case protette e Centri diurni – per darvi un quadro ed insieme una panoramica descrittiva ed informativa dei livelli di cura e assistenza legati al settore sociosanitario.
La prima struttura ad aver risposto al nostro “appello”, quindi la prima protagonista della rubrica, è la Fondazione Sant’Anna e Santa Caterina di Bologna.
LA “FONDAZIONE” IN BREVE:
Immersa in un ampio parco nel centro di Bologna, accoglie persone anziane autosufficienti, non autosufficienti e persone che convivono con una disabilità avvalendosi di diverse professionalità interne alla struttura.
L’attività della Fondazione, nei grandi spazi di cui dispone, è articolata in molteplici attività di assistenza e di cura seguendo un approccio psicofisico che tiene in considerazione il complesso mondo della persona per puntare a una miglior qualità della vita. Grazie al costante lavoro relativo alla costruzione di relazioni sociali con numerose realtà della città di Bologna, i residenti vivono in una dimensione protetta saldamente immersa nel contesto sociale urbano, in quanto parte fondamentale di una comunità allargata.
L’INTERVISTA
Quali sono i gesti e le azioni che qualificano “la bellezza della cura”?
Non esistono gesti specifici, esiste uno stile, quello del prendersi cura, che deve caratterizzare le azioni di tutti noi affinché anche le più semplici siano rivestite di bellezza. La consapevolezza di quanto siano fragili le persone di cui ci prendiamo cura e di quanta fiducia le famiglie ripongano in noi nell’affidarci i loro cari, ci aiuta a comprendere l’importanza del lavoro che svolgiamo, con una presa in carico che tiene conto dei bisogni psicologici, fisici e sociologici delle persone.
Quali aspetti della persona fragile occorre considerare per “mettere più vita nei suoi giorni e non (solo e non tanto) più giorni nella sua vita”?
Bisogna partire dall’identità e dalla storia di chi sceglie di affidarsi alle nostre cure, conoscere i loro percorsi di vita, i mestieri che hanno svolto, i gusti personali ed i valori fondanti del loro vissuto, per aiutarli a portare avanti le proprie passioni e sentirsi ogni giorno pienamente vivi.
Aiutare a mantenere i rapporti con le famiglie, talvolta distanti, supportarli nel costruire nuove relazioni all’interno della Fondazione, festeggiare con tanti momenti belli e significativi le occasioni come le festività che ci apprestiamo a trascorrere, come il Natale, evitano che ogni giorno sia uguale all’altro. Tutto questo per noi è una fondamentale iniezione qualitativa di vita nei giorni dei nostri residenti.
Quanto è importante la componente riabilitativa nella vostra esperienza di cura?
Nella nostra esperienza di cura, la componente riabilitativa è molto importante e si concretizza in uno sguardo attento a non perdere mai di vista le potenzialità della persona, mettere a frutto la sua voglia di raggiungere piccoli traguardi, da soli o con il fondamentale aiuto delle famiglie.
Riabilitazione infatti non è soltanto quella fisica che ogni giorno la nostra squadra di fisioterapiste porta avanti, ma è anche quella cognitiva che avviene attraverso giochi e laboratori, passando per il mantenimento di piccole azioni quotidiane come lavarsi il viso, prendersi cura della propria stanza o scegliere le pietanze preferite per il pasto.
Con quali attività ricreative vengono coinvolti e stimolati gli ospiti?
In aggiunta alle consuete attività di animazione, stiamo avendo un grande riscontro dai progetti che coinvolgono bambini e ragazzi del territorio durante le molteplici occasioni di scambio intergenerazionale che abbiamo creato nel corso di questo ultimo anno. I bambini delle ACLI con il progetto “adotta un nonno”, sono ormai una presenza costante, molto apprezzata dai nostri anziani; così come l’incontro con gli Scout, i volontari della Parrocchia e delle altre associazioni del territorio. A novembre inoltre abbiamo ospitato il Festival della Cultura tecnica durante il quale i ragazzi della scuola media L. C. Farini hanno proposto ai nonni delle esperienze multimediali tramite il supporto di visori 3D per la realtà aumentata. Dal nuovo anno sono previsti altri progetti, come quello che nasce dalla collaborazione con la biblioteca comunale.
La cura dell’ambiente e l’armonia tra tutti i vostri operatori ed educatori che ruolo hanno nel percorso di cura?
È fondamentale sentirsi accolti, riconoscendo gli ambienti come un posto familiare e sicuro nel quale trascorrere un periodo della propria vita. Percepire il personale come un’unica squadra è molto importante. Ciascuno ha le proprie competenze e rispetta quelle altrui ma non deve mai mancare la consapevolezza che tutti lavoriamo in rete per dare più benessere possibile al residente.
Perché avete scelto di aderire all‘ANASTE e quali progetti, magari insieme all’associazione regionale, vi piacerebbe portare avanti per il 2024.
Siamo con ANASTE nazionale oramai da moltissimi anni, in quanto questa Associazione ha veramente a cuore il “BENESSERE” dei residenti e riconosce il grande lavoro svolto dal personale, nessuno escluso. I principi fondanti del nostro lavoro, ossia gestire i desideri e i bisogni dei nostri anziani, vengono ben rappresentati, promossi e tutelati dall’associazione, che promuove costantemente iniziative in tal senso (vedi la Pergamena per gli Operatori Sociosanitari, la Festa dei Nonni del 2 ottobre, il Foto Contest ed altro ancora). In Regione è molto stretto il rapporto fra ANASTE ER e le strutture aderenti, un rapporto sinergico che raccontiamo anche attraverso il nostro sito e i social network.
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SITO WEB www.sannacaterina.it