Anaste Emilia Romagna ha presentato il Bilancio Sociale, giunto alla decima edizione.
L’Associazione regionale rappresenta 38 strutture della terza età in Emilia-Romagna, di cui 22 aderenti al documento di rendicontazione. Il Bilancio Sociale Aggregato, a cura degli esperti di BDO Italia, restituisce una “fotografia” di numeri e valori relativi alle performance sociali, ambientali ed economiche nel 2022.
Il documento rappresenta una tappa significativa nella complessiva e volontaria esperienza di rendicontazione intrapresa dall’ANASTE – associazione delle strutture della terza età – dell’Emilia-Romagna. Al centro dell’analisi sono i dati produttivi e della sostenibilità per l’anno 2022 e in particolare il dato che attesta il valore economico distribuito generato dalle 22 strutture che è di 58,9 milioni di euro.
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Il 10° bilancio sociale è stato presentato mercoledì 12 luglio alle ore 9 nella biblioteca di Casa Lyda Borrelli (in Via Saragozza 236, Bologna) e ha rappresentato un momento di confronto tra gli operatori di settore in merito alle sfide sociosanitarie a cui rispondere con qualità e velocità, in un impegno condiviso con tutte le parti territoriali e le istituzioni in primis.
Il dott. Massimo Mezzetti presidente della Casa Lyda Borelli ha aperto la giornata con i saluti, seguito dal presidente di ANASTE Emilia-Romagna dott. Gianluigi Pirazzoli che ha introdotto i lavori sottolineando l’importanza di garantire assistenza agli anziani: “I nostri anziani hanno bisogno di assistenza soprattutto sanitaria e hanno il diritto di essere curati. Il rimedio urgente è una vera e solida integrazione pubblico/privato, che poggi su solide basi di collaborazione, chiarezza e trasparenza“.
Queste invece le parole del presidente di Emil Banca Credito Cooperativo dott. Gianluca Galletti: “Sussidiarietà e innovazione: oggi più che mai dobbiamo lavorare in queste due direzioni. Il pubblico non può affrontare questo problema come si dovrebbe da solo e necessità delle soluzioni delle strutture private. La sanità rappresenta la voce più importante del bilancio dello Stato, per questo è necessario uno stretto rapporto tra pubblico e privato. Come Banca io voglio fare la mia parte ed esserci”
La presentazione dei dati emersi dall’esercizio di rendicontazione è stata affidata al dott. Amedeo Tartaglia di BDO Italia: “Al centro dell’analisi sono i dati produttivi e della sostenibilità per l’anno 2022 e in particolare il dato che attesta il valore economico distribuito generato dalle 22 strutture che partecipano alla rendicontazione che è di 58,9 milioni di euro. Il documento che abbiamo redatto ha un grande valore e rappresenta uno sguardo al futuro. Non solo numeri ma ciò che emerge è la grande qualità delle performance ambientali, sociali ed economiche”.
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LA RASSEGNA STAMPA
IL Resto del Carlino – Bologna
RASSEGNA STAMPA 10° BILANCIO SOCIALE ANASTE ER
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Il tema sollevato da ANASTE nel corso di una audizione presso la Presidenza del Consiglio
Nel corso di una audizione presso la Presidenza del Consiglio incentrata sulle problematiche emergenziali del quadrante sanitario Anaste – associazione datoriale che rappresenta una parte consistente delle imprese che lavorano in Italia nel campo della Terza Età e della cura dei non autosufficienti – ha ribadito, come il mondo delle RSA si trovi in uno stato di gravissima crisi, dal quale intende però risollevarsi, attraverso il lavoro quotidiano sugli anziani e le loro famiglie con proposte concrete per superare le criticità. Il Presidente nazionale Sebastiano Capurso ha ricordato come la crisi del settore sia generata, in massima parte, dalla necessità di assistere anziani molto malati, spesso con demenze e patologie croniche multiple, che necessitano di assistenza sanitaria ed ai quali vanno assicurate le coperture previste dal SSN e costituzionalmente garantite.
Anaste poi, facendo riferimento ai documenti congiunti, già presentati, predisposti dal CIASS, il Coordinamento interassociativo che riunisce le 17 sigle rappresentative dell’intero panorama datoriale del settore, ha confermato l’impostazione che vede nella RSA multiservizi la proposta fondamentale per il rilancio del settore, in quanto in grado di mettere a disposizione delle istituzioni e dell’intera cittadinanza uno dei punti di forza delle RSA, e cioè l’équipe multidisciplinare.
La presenza in RSA di medici, infermieri, psicologi, terapisti della riabilitazione, educatori professionali, dietisti, OSS consente di articolare un lavoro di équipe assai avanzato, certamente utilizzabile e a disposizione dei cittadini nell’immediato.
La RSA potrebbe diventare quindi il cardine del nuovo sistema, partendo quindi dalla forza dei professionisti, disponendo di spazi verdi e di locali attrezzati per la socializzazione, la valutazione multidimensionale e la cura, nonché della organizzazione h24 necessaria per garantire i moderni servizi di tele-monitoraggio e teleassistenza, nonché per essere punto di riferimento locale per le attività di assistenza domiciliare. Appare in quest’ottica indispensabile una revisione del DM 77, riconoscendo pienamente il loro ruolo all’interno del servizio sanitario pubblico.
Capurso ha poi presentato altre due proposte di Anaste per il miglioramento degli aspetti previsti dalla Legge delega, ed in particolare l’affidamento ai medici responsabili di struttura dei compiti clinici di medicina di base, e l’inserimento in tempo reale dei posti letto disponibili in RSA nel sistema delle centrali operative ospedaliere.
Il primo provvedimento, visto che per legge, i medici responsabili di RSA sono provvisti, nella maggioranza delle regioni, di specializzazione in geriatria o branche equipollenti, servirebbe per affidare loro i compiti di cura, a parità di costi, diversi benefici : la valorizzazione dei medici di struttura, un costante monitoraggio dei pazienti, liberare 300.000 posti ai medici di base che al momento non sono più in grado di prendere in carico gli utenti.
La seconda proposta riguarda la possibilità di inserire in tempo reale, nel sistema di monitoraggio dei posti letto disponibili in fase di dimissione dai reparti ospedalieri, anche i posti letto liberi nelle RSA, permettendo così il ricovero immediato in strutture assistenziali più idonee, con dimissioni nei tempi previsti, con risparmio di milioni di giornate di permanenza impropria dei pazienti in ospedale, riducendo il rischio di infezioni ospedaliere, ed altre complicanze per pazienti e familiari.
Ha concluso il Presidente: “Le RSA sono pronte ed aperte ad ogni più ampia iniziativa per il miglioramento della qualità dei servizi, ma appare necessario garantirne la sostenibilità economica, attraverso la revisione dei corrispettivi e soprattutto dissipare le preoccupazioni legate ai contenuti del DL 118/2022, decreto concorrenza, che hanno disorientato i gestori, ai quali bisogna prospettare un quadro di continuità e stabilità normativa”.
Maggiori approfondimenti sul sito dell’Associazione Nazionale Anaste.
“Senza un aiuto dalla Regione e dal Governo le strutture della terza età, sono diverse decine quelle rappresentate da ANASTE, UNEBA e LEGACOOP a Bologna, rischiano la chiusura. Ciò significa non poter più accogliere e dare la dovuta assistenza sociosanitaria agli anziani più gravi, cioè non autosufficienti”.
È quanto è emerso dall’incontro organizzato dall’ Associazione nazionale strutture della terza età di Bologna a Palazzo Segni Masetti, con il coinvolgimento delle altre associazioni, delle istituzioni tra cui l’Usl e l’università di Bologna e gli ordini professionali sanitari. Presenti numerosi gestori e imprenditori delle strutture socioassistenziali e che rappresentano un anello fondamentale nella catena delle cure ai più fragili e un punto di riferimento per tutta la comunità.
Il grido d’allarme è stato lanciato dalle tre associazioni in occasione del convegno voluto da ANASTE Emilia-Romagna che a livello regionale rappresenta la voce di 38 strutture di cui 28 a Bologna e provincia. La situazione preoccupa per diverse congiunture: la forte inflazione (si stima un 20% in più di aumenti), la cronica carenza di personale e in particolare di medici, infermieri e operatori sociosanitari.
Mancano i fondi e gli investimenti. Da 12 anni non si muove nulla e le rette sono ferme. Guardando al presente e alle opportunità del PNRR, non si rintraccia tra i beneficiari il sociosanitario.
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Sono a rischio chiusura le strutture medio piccole perché non possono affrontare le sfide complesse che appartengono alla terza età. I bisogni dei nostri anziani diventano sempre più complessi e richiedono figure sanitarie altamente formate e competenti, integrate in equipe multiprofessionali e multidisciplinari.
Questa la dichiarazione del presidente ANASTE ER, dott. Gianluigi Pirazzoli:
“La preoccupazione è distribuita ampiamente tra tutte le strutture della regione. Alcune di queste hanno chiuso per il secondo anno di fila il bilancio in rosso. Inoltre i fornitori pretendono il riconoscimento dell’inflazione e stiamo parlando di aumenti medi del 10% su tutti i servizi di cui le strutture necessitano (lavanderia, cucina, ausili medicali etc). Dalla Regione non abbiamo ricevuto alcun riconoscimento, né sugli aumenti inflattivi né sui costi energetici e del personale. Chiediamo proprio alla REGIONE un tavolo urgente e non più rinviabile perché nessun progetto domiciliare potrà sostituire l’organizzazione sanitaria complessa di una CRA o RSA. I nostri anziani, soprattutto quelli che sono anche malati hanno diritto ad essere curati e assistiti a 360 gradi. Non possiamo trattarli come vasi da riempire, quindi limitarci ad assecondare le loro funzioni biologiche e fisiologiche. Prendersi cura degli anziani significa per noi mettere più vita nei loro giorni e non semplicemente aggiungere più giorni alla loro vita”.
Queste invece le dichiarazioni condivise da Alberto Alberani Responsabile Area Welfare Legacoop Emilia-Romagna e Fabio Cavicchi Commissario UNEBA Emilia-Romagna:
“Pur riconoscendo l’impegno della Regione Emilia-Romagna nel mantenere il Fondo per la Non Autosufficienza che garantisce i servizi ad oltre 25.000 persone, ci preme sottolineare che in questo ultimo triennio, dopo l’aumento dei costi connesso al Covid e l’aumento dei costi relativo ai costi energetici e all’ inflazione, le tariffe definite all’ inizio dell’accreditamento stanno determinando gravi perdite economiche ai gestori dei servizi. Questi aumenti hanno determinato una situazione che dopo tre anni di perdite non può perdurare oltre. È urgente quindi un adeguamento delle tariffe per evitare la chiusura di servizi che si configurano come servizi essenziali per le persone anziane e le persone con disabilità non autosufficienti”.
Rimane aperta una grande sfida: mettere contenuti e proposte concrete alla nuova Legge delega sulla non-autosufficienza, recentemente approvata dal Parlamento, che può rappresentare una pietra miliare nel percorso del riconoscimento della specifica condizione di dipendenza di molti anziani.
In particolare le strutture della terza età di Bologna e della regione Emilia-Romagna al Governo chiedono:
- La certezza di avere un personale adeguato sia dal punto di vista numerico sia della qualità della formazione e preparazione.
- La garanzia di una sostenibilità economica attraverso cui articolare progetti e iniziative;
- Avere una reale integrazione pubblico-privato a beneficio del comparto.
L’indifferenza della Politica non avrebbe le peggiori conseguenze solo sugli anziani malati, che sono pur tra i soggetti più deboli della popolazione da proteggere e tutelare. Si tratta infatti di un problema sociale che ha ripercussioni negative sui lavoratori, i fornitori, le famiglie degli anziani. In altre parole è a rischio l’equilibrio e la “salute” della società.
“È andato tutto bene?” è il titolo del convegno promosso e organizzato da Anaste Emilia-Romagna lunedì 29 maggio nella sala congressi del Palazzo Segni Masetti, a Bologna. Sarà l’occasione per fare il punto sul sistema sociosanitario e fare fronte comune, insieme a tutti gli attori principali del territorio regionale e nazionale, per le sfide connesse alla presa in carico degli anziani.
Nel post pandemia, Anaste si fa promotrice di un dibattito costruttivo sui problemi che attanagliano il comparto. Preoccupano le strutture emiliano-romagnole le conseguenze del caro energia e la carenza di personale specializzato, in particolare di infermieri e operatori sociosanitari. Tutti temi attuali e importanti a cui è necessario trovare risposte.
Il convegno avrà inizio alle ore 9 in Strada Maggiore 23 con i saluti del presidente ANASTE ER Gianluigi Pirazzoli e di Ivonne Capelli presidente provinciale ANASTE.
Possibili proposte e soluzioni saranno lanciate e analizzate nella tavola rotonda con Andrea Crisanti microbiologo e senatore del Partito Democratico, Guido Liris medico chirurgo e senatore di Fratelli d’Italia e Marco Lombardo Senatore di Azione. Il dibattito, moderato da Giuliano Barigazzi – direttore strategico del Consorzio Ospedaliero Colibrì – continuerà con gli interventi del direttore sanitario AUSL di Bologna Lorenzo Roti, il presidente dell’Ordine dei Medici di Bologna Luigi Bagnoli e il presidente dell’Ordine Professioni infermieristiche di Bologna Pietro Giurdanella.
Questo è il commento del presidente Gianluigi Pirazzoli: “Anaste, in accordo con altre associazioni, ritiene che questo momento storico richieda urgenti e mirate riflessioni sul settore assistenziale regionale. Agire in tempo è di fondamentale importanza per evitare che gli eventi rendano impossibile una inversione di tendenza. Da questa consapevolezza nasce l’idea di organizzare un convegno con il coinvolgimento di tutti gli attori principali del sistema regionale, in modo da confrontarsi e capire insieme come convertire l’attuale grave crisi in opportunità per il comparto e i lavoratori a beneficio delle persone fragili”.
Se lo scenario territoriale dei servizi per la salute e la cura degli anziani è in forte cambiamento, è in forte ascesa il ruolo delle professioni sociosanitarie per le mansioni che svolgono, sempre più centrali e connesse ai nuovi bisogni socioassistenziali. Tutto ciò richiede il contributo e l’impegno di tutti.
Al dibattito, allargato alle altre associazioni di categoria, contribuiranno Elisabetta Poluzzi del Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche dell’Università di Bologna, Alberto Alberani responsabile del Settore Coop Sociali Lega delle Cooperative e Fabio Cavicchi commissario di UNEBA Emilia-Romagna. Le conclusioni saranno affidate a Sebastiano Capurso presidente nazionale di ANASTE con cui l’associazione regionale opera strettamente.
La partecipazione all’evento è gratuita previa iscrizione obbligatoria al form da compilare al seguente link https://ascom.bo.it/anaste-convegno-maggio-2023/.
“Sed Bene Vivere” è il nome dello screening presentato martedì 28 febbraio e organizzato dalla Fondazione Anaste Humanitas, in collaborazione con la Fondazione Un Respiro per la Vita e Anaste e con il contributo di Reale Mutua Assicurazioni.
Il progetto consiste in una campagna di prevenzione attiva, mirata alla diagnosi precoce del tumore del polmone e ad interventi di educazione terapeutica, in merito a stili di vita corretti a tecniche di empowerment e self-care delle patologie croniche.
Lo screening è rivolto ai lavoratori del settore sociosanitario di età compresa tra i 50 e gli 80 anni che svolgono la propria attività nelle strutture associate ad Anaste.
«Nel mondo delle strutture residenziali l’apporto degli operatori è fondamentale. Abbiamo deciso quindi di intraprendere con la Fondazione una serie di iniziative di medicina preventiva, con uno sguardo sempre rivolto alla salute di chi lavora con noi ogni giorno» – queste le parole del presidente Anaste Sebastiano Capurso che sottolinea l’importanza di tutelare e salvaguardare la salute dei lavoratori.
Hanno presentato il progetto la presidente della Fondazione Anaste Humanitas Alba Malara, il presidente della Fondazione Un Respiro per la Vita Onlus Pierfilippo Crucitti, il presidente Anaste Sebastiano Capurso e l’amministratore delegato di Reale Mutua Assicurazioni Marco Mazzucco.
Il video integrale di presentazione è disponibile a questo link.
Un’iniziativa che si affianca a quella già intrapresa lo scorso anno e rinnovata quest’anno con il CCNL recentemente sottoscritto a favore della sanità integrativa.
Per i lavoratori Anaste aumentano quindi le opportunità di utilizzare forme di assistenza integrativa accessoria, che possano essere d’aiuto per la sanità pubblica in questo particolare momento storico.
L’obiettivo finale è migliorare le condizioni di lavoro e il benessere interno delle strutture, facendo in modo che i dipendenti possano lavorare in un ambiente quanto più possibile sicuro.
In un periodo di gravi difficoltà per le conseguenze della crisi economica e della crisi energetica, arriva una buona notizia per i lavoratori dipendenti del comparto sociosanitario. Infatti dopo una lunga trattativa con le associazioni sindacali è stato sottoscritto a Roma il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per le imprese del settore, tra cui CRA ed RSA, aderenti all’ANASTE, Associazione Nazionale delle Strutture Territoriali.
Il rinnovo è avvenuto alla presenza del direttivo ANASTE nazionale presieduto dal dott. Sebastiano Capurso e ha comportato una rivisitazione di alcuni punti salienti del testo.
Nel nuovo testo infatti ci sono elementi di novità vantaggiosi per i lavoratori come l’adeguamento dei tabellari economici e delle indennità del personale infermieristico alla media di settore, l’incremento della copertura del periodo di carenza (i primi tre giorni di malattia), l’aumento del periodo di comporto (in caso di malattia il lavoratore può conservare il proprio posto di lavoro fino a 140 giorni) con particolare attenzione alla tutela dei lavoratori affetti da patologie gravi.
In un periodo storico come quello che stiamo vivendo il rinnovo del contratto assume un valore ancora più importante. “La sottoscrizione del rinnovo – commenta il presidente ANASTE Emilia-Romagna e vicepresidente nazionale dell’associazione dott. Gianluigi Pirazzoli – arriva in un momento di enorme difficoltà per il nostro settore soprattutto per la grave e prolungata carenza di personale, soprattutto di infermieri. A ciò va aggiunto che le rette sono ferme da oltre 10 anni e che pertanto le nostre strutture sono costrette a ricorrere alle proprie risorse interne. Non ultimo il peso considerevole della crisi energetica e dell’aumento complessivo dell’inflazione.
Nonostante la convergenza di questi fattori – aggiunge il presidente regionale ANASTE – abbiamo fatto uno sforzo enorme per dare attraverso il rinnovo del contratto un riconoscimento, in termini di maggiore tutele, ai lavoratori delle RSA e delle case di riposo. Voglio sottolineare che senza il loro apporto umano e professionale non sarebbe stato possibile superare l’emergenza pandemica in luoghi di cura delicati e complessi come quelli residenziali”.
Il testo del CCNL è stato già inviato al CNEL ed agli enti competenti.
Si ringraziano tutti i membri della Commissione Lavoro ANASTE e le delegazioni delle organizzazioni sindacali per il lavoro svolto durante la trattativa di rinnovo. È possibile sfogliare il contratto a questo link Rinnovato il CCNL ANASTE – ANASTE.
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Il 2022 sta per volgere al termine e il presidente di ANASTE Emilia-Romagna dott. Gianluigi Pirazzoli traccia il bilancio del comparto residenziale, messo a dura prova da una crisi energetica senza precidenti storici e da una carenza cronica di personale, soprattutto quello infermieristico. Di fronte a questo scenario, tutt’altro che rassicurante, l’ANASTE non perde la fiducia in attesa di ricevere risposte fattive da Governo e Regione. Già nel mese di dicembre si terrà un incontro con alcuni dirigenti regionali e i rappresentanti di categoria, tra cui ANASTE.
Dopo un’iniziale ripresa dai due anni segnati dalla pandemia, il 2022 ha peggiorato il “quadro” di RSA e CRA del territorio emiliano-romagnolo a causa del perdurare della crisi energetica e dei conseguenti rincari in bolletta.
A lanciare l’allarme più volte è stato lo stesso presidente regionale che anche in questa occasione, intervistato dal nostro Ufficio Stampa, ribadisce la necessità di un intervento speciale, fattivo e concreto delle Istituzioni territoriali e regionali.
Ad aggravare la situazione è la carenza di personale infermieristico.
La soluzione, come già avviene in altre regioni italiane, potrebbe essere quella di affidare alcune competenze esclusive degli infermieri agli Operatori Socio Sanitari. È necessario inoltre adeguare le tariffe, quindi la retribuzione al personale e modernizzare la professione, snellendo i tempi di accesso al lavoro.
Ma quali sono le aspettative di ANASTE Emilia-Romagna per il 2023?
L’augurio per il presidente dott. Pirazzoli è di superare questa molteplice crisi, energetica e di carenza di personale sanitario, che sta mettendo in ginocchio l’organizzazione delle strutture residenziali ANASTE e non solo.
L’aspettativa per il 2023 sta nella messa in atto di nuovo sistema di accreditamento, che porti ad una piena integrazione socioassistenziale pubblico-privato che generi standard di servizio coerenti con la sostenibilità (ambientale, sociale e ambientale) delle strutture.
L’impegno dell’associazione regionale, al fianco dell’ANASTE nazionale, è quella di rimettere l’importanza della “cura” al centro della riflessione, lavorando ad uno sviluppo qualitativo delle strutture e dei loro servizi superando il concetto di emergenza per incontrare programmazione e continuità, a beneficio delle persone fragili, del personale e della tenuta del sistema sociale.
I rincari dei costi energetici stanno mettendo a rischio la sostenibilità del servizio di accoglienza per le persone anziane e per i fragili.
Una situazione denunciata già da tempo da Anaste Emilia-Romagna e Anaste a livello nazionale che chiedono un intervento strutturale e concreto alle istituzioni regionali e nazionali.
Nei mesi scorsi infatti il presidente di Anaste ER dott. Gianluigi Pirazzoli è intervenuto più volte sui media locali e regionali per lanciare l’allarme: a causa del caro bollette sono molte le RSA che rischiano di chiudere.
“Noi abbiamo costi che si aggirano attorno al 20-30% superiori alle rette che vengono erogate” così dichiara il presidente dott. Gianluigi Pirazzoli nel servizio andato in onda sul TG Lavoro Domestico, il canale tematico di DOMINA – Associazione nazionale famiglie datori di lavoro domestico.
Oltre all’emergenza energetica nel servizio si accenna all’importanza dell’assistenza residenziale per anziani non autosufficienti e della loro presa in carico, in stretta congiunzione con l’assistenza domiciliare.
Nella non autosufficienza la residenzialità svolge infatti una funzione irrinunciabile, in quanto vari fattori e bisogni rendono impossibile per l’anziano proseguire la permanenza a casa.
In conclusione: “Domiciliarità e residenzialità devono sicuramente convivere e fanno parte di quell’operazione che noi come Anaste Emilia-Romagna chiediamo, che è la vera presa in carico del residente” così conclude il dott. Pirazzoli.
Anaste riconosce ed esprime forte apprezzamento per il lavoro e lo spirito di sacrificio dimostrato in questi anni di pandemia dagli operatori sociosanitari e dalle strutture stesse, nella cornice della “2° Festa dell’Operatore di RSA, Casa di Riposo e Assistenza Domiciliare”.
Questa giornata, prevista per il 2 ottobre, in concomitanza con la tradizionale “Giornata dei nonni”, vuole riaffermare l’importanza dell’alleanza terapeutica tra figure professionali sanitarie, utenti, famiglie e strutture, e rappresentare il doveroso ringraziamento a tutti i medici, infermieri, OSS, ausiliari.
Anaste Emilia-Romagna aderisce con entusiasmo all’iniziativa che si conferma un evento atteso dal comparto quanto dagli operatori, a cui anche quest’anno verrà conferito un “Attestato di Merito” per il servizio prestato nel 2021 ed in questi mesi del 2022.
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Si sperava di concludere questa drammatica “parentesi” del virus all’interno delle strutture, ma le varianti tra cui Omicron, e l’immunità parziale generata dai vaccini, hanno contribuito a far perdurare lo stato di difficoltà. Ad ogni modo continua la lotta dei nostri “eroi”, che in corsia proseguono a garantire cure, assistenza e vicinanza, in un rapporto circolare e proficuo con i familiari.
FESTA DEI NONNI E CONTEST VIDEO-FOTOGRAFICO
Alla Festa è abbinato il contest video-fotografico “Immagini di vita vera in pandemia”, perché ogni battaglia ha i suoi eroi, a cui dare merito, raccogliendo testimonianze rappresentative della vita nelle RSA durante le fasi più problematiche dei diversi lockdown, illustrando come la vita sia continuata all’interno delle strutture, tra la protezione e la prevenzione del personale.
Questo il messaggio del presidente ANASTE ER dott. Gianluigi Pirazzoli:
“Desidero invitare le nostre associate all’iniziativa che richiede l’invio, quindi la condivisione, delle immagini più belle, fissate nei momenti difficili dentro le nostre strutture, per rappresentare all’esterno e non solo, quanto e come l’assistenza venga condotta con professionalità, ma anche con umanità e passione. La “2^ Festa dell’Operatore” vuole essere così una importante dimostrazione della vicinanza tra anziani ospiti ed operatori ed una nuova opportunità per tutte le strutture che vogliono partecipare attivamente alla vita associativa a cui l’ANASTE è aperta” – conclude il dott. Pirazzoli.
Siamo certi che questa iniziativa sia una importante occasione per una nuova e corretta rappresentazione della realtà, quindi dell’ottimo, quotidiano lavoro svolto dalle nostre organizzazioni, soprattutto durante l’emergenza pandemica ma non solo.