Si è svolta lo scorso 3 luglio la presentazione del Bilancio Sociale di ANASTE Emilia-Romagna, giunta alla sua 11° edizione, nella Biblioteca di Casa Lyda Borelli, a Bologna.
Filo conduttore è il duplice impegno di CURA delle 25 strutture – aderenti alla stesura del Rapporto metodologicamente e graficamente realizzato da BDO – sia verso gli anziani sia verso il personale socioassistenziale, al fine di tutelare i diritti dei lavoratori e al contempo garantire ai più fragili prestazioni sociosanitarie di sempre maggior qualità.
Un’esperienza quella del Bilancio Sociale realizzata in modo volontario dall’associazione nazionale strutture terza età per informare la comunità, con trasparenza e concretezza, sullo stato di salute del comparto sociosanitario, tra obiettivi raggiunti e obiettivi da raggiungere nell’immediato futuro.
Le strutture che hanno preso parte al Bilancio Sociale Aggregato sono distribuite soprattutto tra le province di Bologna, Modena, Rimini e Ferrara. Esse rappresentano il 60% delle strutture aderenti ad ANASTE ER.
Nonostante i problemi e le difficoltà in cui versa il settore, complici la crisi economica ed una necessaria riorganizzazione post Covid, è forte il desiderio di guardare al futuro con fiducia. Vanno in questa direzione le parole del presidente di ANASTE Emilia-Romagna dott. Gianluigi Pirazzoli:
“Possiamo scegliere di costruire attivamente la realtà lavorativa che desideriamo: possiamo decidere di forgiare e di innovare. Possiamo, insieme ai nostri team, disegnare progetti che infondano fascino e passione nei nostri cuori e nelle nostre menti. Questi sono gli obiettivi a cui aspirano le strutture ANASTE. Occorre, per questo, che Pubblico e Privato operino una vera integrazione, che vi sia una visione comune per il futuro degli Anziani: salute, benessere, rispetto, dignità”.
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ARTICOLO “IL RESTO DEL CARLINO” DEL 4 LUGLIO
I dati del Bilancio Sociale parlano chiaro rispetto all’importanza del capitale umano – si tratta di 33,3 milioni di euro investiti per il personale (medici, infermieri, fisioterapisti, OSS, RAA, ausiliari, animatori, amministrativi, etc) – all’interno dei luoghi di cura ANASTE.
Nel dettaglio:
le strutture presentano 1.262 impiegati (tra cui 1050 dipendenti e 192 collaboratori) con un’incidenza del personale femminile dell’84%. All’aggiornamento e alla crescita degli operatori, a tutti i livelli, sono dedicate 14.673 ore di formazione.
Il welfare aziendale, inteso come ciò che favorisce il benessere del lavoratore nella sua accezione più ampia, è alla base dell’organizzazione di ANASTE ER e ciò si riflette sulla produttività e sul miglioramento costante delle prestazioni.
Il documento è stato presentato da Carlo Luison di BDO Sustainable Innovation. A seguire, poi, è intervenuta la direttrice di Casa Lyda Borelli Silvia Bartolini, il presidente regionale ANASTE Gianluigi Pirazzoli, Il presidente provinciale ANASTE Ivonne Capelli e il presidente E. C. H. O., e vicepresidente ANASTE ER, Averardo Orta. A tracciare le conclusioni è stato il presidente nazionale ANASTE Sebastiano Capurso.
Ecco i dati economici e sanitari, al centro, di questa undicesima edizione:
- 99,7 milioni di euro è il patrimonio netto
- 70,5 milioni di euro è il valore della produzione
- 3,6 milioni di euro spesi in investimenti
- 613 posti letto di cui 994 accreditati
- 008 ospiti di cui 1.486 privati
- 560 giornate di degenza
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