Non si arresta la crisi che sta coinvolgendo le RSA, già messe a dura prova dalla pandemia, che mette a rischio la continuità assistenziale: da un lato la crisi energetica che si traduce in un significativo aumento dei costi delle utenze e dall’altro la carenza di personale sanitario, in particolare di infermieri e OSS.
A lanciare l’allarme è il Presidente di Anaste Emilia-Romagna Gianluigi Pirazzoli che in un’intervista rilasciata al Resto del Carlino del 7 agosto scorso chiede un intervento urgente da parte del Governo e della Regione Emilia-Romagna di fronte alle gravi emergenze.
“Come Anaste, assieme ad altre sedici sigle, abbiamo inviato un piano di intervento al Ministero della Salute, ma poi è arrivata anche la crisi di governo a rallentare tutto. C’è la necessità che si apra un dialogo serrato tra la Regione che è il committente e i gestori”.
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Tra i rincari segnalati dalle strutture aderenti all’ANASTE Emilia-Romagna, la Fondazione Sant’Anna e Santa Caterina di Bologna segnala sempre in un articolo de Il Resto del Carlino – Edizione di Bologna un rincaro di oltre 30mila euro. Si veda sotto l’articolo del 2 settembre.
Anche il Presidente nazionale ANASTE Sebastiano Capurso è intervenuto sull’attuale periodo di emergenza che stanno attraversando le RSA con un’intervista su La Repubblica: “Ci stiamo avvicinando al disastro. Abbiamo problemi economici e nessuno ci aiuta. Le RSA convenzionate, come le nostre, lavorano in base a tariffari regionali. Dal 2010 non sono state ritoccate le tariffe quindi l’inflazione ha inciso sull’aumento dei costi. Dobbiamo rinnovare il contratto dei dipendenti e, infine, quest’anno sono arrivati i rincari delle bollette e il sistema rischia di saltare per aria”.
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Una situazione che mette in ginocchio le numerose RSA del territorio regionale e nazionale e che può sbloccarsi solo con un aiuto concreto delle istituzioni, così come sottolinea Gianluigi Pirazzoli, Presidente ANASTE ER, in un altro articolo pubblicato su La Repubblica – edizione Bologna del 22 agosto scorso:
“L’integrazione fra pubblico e privato, di cui tanto si parla, bisogna che sia realtà e non solo utopia. Dobbiamo sederci a un tavolo nel quale la committenza dice di cosa ha bisogno e i gestori rispondono come si può fare. È innegabile anche un’altra cosa: le condizioni generali degli ospiti che entrano nelle strutture è enormemente peggiorata e richiede sempre più assistenza sanitaria”.
LEGGI L’ARTICOLO INTEGRALE: La Repubblica – Edizione Bologna 22 agosto | “Scatta l’allarme personale nelle case di riposo dopo i controlli dei NAS”
Del futuro incerto delle strutture per anziani del bolognese ne ha inoltre parlato Il Resto del Carlino – Edizione di Bologna del 7 agosto riportando alcuni dati significativi sui posti accreditati con l’Azienda USL
LEGGI L’ARTICOLO INTEGRALE: “Case di riposo, il 30% a rischio chiusura. Futuro incerto per centinaia di anziani”
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